Arturo Calabresi, ad Amiens per inseguire un sogno
SportCafe24.com
Arturo Calabresi è alla prima stagione all’Amiens, in Ligue1. Nonostante la classifica pericolosa del club, il ragazzo si sta facendo apprezzare dai francesi.
Arturo Calabresi, dal ciak al pallone
Arturo Calabresi è figlio dell’attore Paolo e vanta anche una piccola apparizione cinematografica nel telefilm Boris. Il suo sogno è, però, sempre stato il pallone. Cresciuto nelle giovanili della Roma, in maglia giallorossa non ha mai debuttato, collezionando solo 13 panchine nella stagione 2014/2015. Nell’estate 2015 inizia il suo girovagare in provincia: Livorno, Brescia, Spezia e Foggia. Lo scorso anno sbarca a Bologna e arriva la prima soddisfazione in carriera. Pippo Inzaghi, all’epoca allenatore dei felsinei, ne fa un punto fermo della squadra. Col tecnico piacentino gioca 14 gare da titolare. L’arrivo di Mihajlovic sulla panchina del club lo taglia fuori dalle rotazioni e lo costringe all’addio in estate all’Amiens. Qui, Arturo in breve tempo conquista tutti e si guadagna il ruolo di titolare della fascia destra.
Sì, perchè Arturo è un giocatore duttile che può giocare sia centrale che terzino destro. Forte fisicamente e attento tatticamente, non disdegna di buttarsi in avanti sui piazzati, dato che è anche forte di testa. Non a caso Di Biagio ne aveva un punto fisso della sua ultima Under 21 protagonista dello sfortunato europeo casalingo.
Testa e cuore
Arturo Calabresi è un tifosissimo della Roma, squadra che ha spesso seguito col padre Paolo in tribuna. Il suo idolo è Daniel De Rossi che ammira sia come giocatore che come persona. Tra i suoi amici più cari c’è Lorenzo Pellegrini, con cui ha condiviso l’esperienza nella Primavera giallorossa.
Attualmente è in prestito all’Amiens, club che ha i diritto di riscatto del suo cartellino. Il Bologna, però. ha mantenuto un controriscatto. Molto dipenderà da come terminerà questa stagione anomala. Intanto, Arturo è rimasto ad Amiens, dove cerca di sfruttare il tempo libero per approfondire altri interessi. Uno dei suoi obiettivi è quello di studiare psicologia, materia che lo affascina da sempre perchè non si vive di solo calcio nella vita. Intanto si allena per farsi trovare pronto nel caso in cui il torneo riprendesse. Arturo corre veloce: chissà se un giorno potrà vestire quella maglia giallorossa che sente come una seconda pelle.
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